Il Tamburino Sardo


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Pensieri in libertà

Rubrica Lettere

PREVISIONI O ORSCOPI?
(Caterina Brau)

Gli analisti economici sono scienziati seri? La risposta è una “sola” .
In confronto alle previsioni dei suddetti analisti gli astrologi sono scienziati assolutamente affidabili o perlomeno non fanno male a nessuno.

Vivo in confusione, qualcuno mi spieghi: fino a quest’estate i tassi di interesse stabiliti dalla Banca Centrale Europea dovevano crescere per contrastare l’inflazione.
Improvvisamente a settembre senza che nessuno lo prevedesse in anticipo... patatrac, il mercato finanziario va in frantumi, seguito a ruota dall’intero sistema economico: la famosa economia reale, quella dove si gioca la vita della gente.
Non solo non c’è più inflazione ma si rischia la deflazione; non solo non si cresce più ma si recede.

Il prezzo del petrolio, che si aggirava intorno ai 140 dollari al barile, e si prevedeva, sempre loro: i nostri analisti, che potesse crescere fino a 200 dollari - paf - cade agli attuali 40.
Io sono contenta, visto che la benzina costa molto meno.
La solita stolta superficiale! Ma che contenta! questa è una catastrofe! Infatti se il prezzo del petrolio scende vuol dire che nessuno lo compra e quindi l’economia non sta girando.
Mi sento in colpa anche perché nel frattempo le industrie fino a due mesi fa fiorenti cominciano a parlare di licenziamenti, cassa integrazione e chiusura.

I governi un tempo liberisti arrabbiati (guai a dare regole al mercato, accidenti vogliamo scherzare?) si mobilitano per salvare il sistema produttivo dalla catastrofe.

Ai tempi di bengodi, quando quell’altra “sola” che chiamano borsa era al top ten delle classifiche di gradimento, tutti via a investire (comuni, province, regioni comprese).
Ora che la borsa si è rivelata per quello che è: cioè una grande truffa perpetrata dai ricchi a danno di molti piccoli risparmiatori (cosa che io (modestamente) ho sempre sostenuto ragion per cui mi ritengo una seria analista economica pur non capendone un fico!) bisogna sostenere le imprese. Anche le grandi che hanno preferito investire in titoli finanziari piuttosto che in ricerca.

Adesso lo stato si trasforma: da brutto e cattivo stregone in mammo buono e amorevole ma severo. Pertanto darà regole certe e in cambio salverà banche, industrie grandi e piccole.
E come potrebbe fare diversamente? Questi grandi malfattori e beceri lestofanti hanno investito in borsa anche le pensioni (future) di ignari poveracci che oggi oltre al posto di lavoro rischiano pure di restare senza una lira nella loro più o meno prossima vecchiaia.

Tutti a dire che le regole ci vogliono, che il mercato era fuori controllo, che non è possibile continuare così e via dicendo e come.
Mi par di sentire ancora l’allora e anche ora ministro dell’economia italiana consigliarci di vendere la casa per poter spendere allegramente il ricavato in qualche altra cosa che so azioni p.e. e non credo alle mie orecchie quando lo stesso uomo (solo un po’ invecchiato) sostiene che l’Italia non corre rischi seri perché gli italiani non sono cicale ma formichine ( carino il diminutivo no? ).

Mi rendo conto che questa lettera trasuda confusione, eppure anche io, che non sono nessuno, che questi
“futures” fossero una fregatura lo avevo intuito già da qualche tempo. Non parliamo poi di altri strumenti finanziari ("raffinati" li definiscono ahinoi!) tipo quelli che permettevano di vendere titoli senza possederli o di scommettere sull’andamento della borsa - notare che il gioco d’azzardo in Italia è reato fuori dai luoghi autorizzati.

E allora? Non lo so. La soluzione non è né semplice né facile. Ma certo recuperare un po’ di onestà e di umiltà, rinunciare tutti a un po’ per dare a tutti un po’ di più potrebbe essere un buon inizio.

Comincino i nostri strapagati politici. Così per dare l’esempio per dimostrare con i fatti che hanno capito che le cose devono cambiare.
Non sarà così che risolveremo i problemi questo è certo ma darà a noi cittadini un esempio apprezzabile di coerenza e anche, perché no, di sensibilità verso chi la preoccupazione di arrivare alla fine del mese ce l’ ha davvero.


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