Il Tamburino Sardo


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opposition for dummies

Rubrica bassa cucina

Opposition for dummies
(Giampiero Muroni)

Uno degli elementi che differenzia un regime democratico da uno autoritario è la difesa della libertà di stampa.

Quando un presidente del consiglio afferma che la televisione di Stato non deve criticare il Governo ci troviamo di fronte a un attacco alla libertà di stampa.

Compito di un'opposizione democratica è quello di difendere la libertà e l'indipendenza dei giornalisti con tutte le azioni (simboliche, immediate, evidenti) che è in grado di mettere in campo, a prescindere dal periodo dell'anno in cui tali attacchi si verificano.

Ecco, mettiamola così: a chi si chiede come si possa fare opposizione in Italia oggi, io dico che tornare dalle ferie in montagna e andare di fronte ai cancelli della RAI con un cartello in cui sia scritto “la libertà di stampa è un patrimonio della democrazia” potrebbe essere una risposta, anche se siamo in Agosto.

Franceschini crede che una dichiarazione resa dalle montagne della sua villeggiatura valga come adempimento del proprio mandato – io ho i miei dubbi in proposito.

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L'espressione: "quando un Presidente del Consiglio afferma che la televisione di stato non deve criticare il Governo ci troviamo di fronte a un attacco alla libertà di stampa" è equivalente a quest'altra: "tutte le volte che si afferma che la libertà di stampa è attaccata perchè un Presidente del Consiglio afferma che la televisione di stato non deve criticare il Governo, ci troviamo di fronte ad un attacco alla libertà di parola di un Presidente del Consiglio".
O forse che gli attacchi (e che attacchi!) alla televione di stato sono esclusivo monopolio di Marco Pannella?

Angelo Abis



Marco Pannella ha chiamato in più occasioni la Corte Costituzionale con il poco simpatico epitteto di "Suprema Cupola della Mafiosità Partitocratica", e nessuno ha detto che le sue parole erano lesive della dignità di un organo costituzionale. Forse perchè la stampa italiana è distratta (e Pannella poi non se lo fila proprio), forse perchè Pannella (il "solito Pannella") non ha potere e abbaia petulante come uno yorkshire, senza far nessun danno.
O forse perchè uno con la storia di Pannella può permettersi di essere durissimo con le istituzioni senza che a nessuno salti in testa definirlo eversivo.
Uno con la sua storia, appunto: altri, quella storia, non ce l'hanno, anche se hanno molto più potere.

Giampiero Muroni



Se fossi Pannella querelerei Muroni per diffamazione. Il succo del suo discorso è che la critica è "eversiva" (cioè dà fastidio) quando la esercita uno che ha potere, se invece la esercita un poveraccio come Pannella (che abbaia petulante ma evidentemente non morde) nessuno ci fa caso o non considera le sue parole lesive per la dignità della "cupola". Che poi la "cupola" abbia bocciato un po' di referendum proposti da Pannellla, che la televisione di stato lo eviti accuratamente, come d'altronde buona parte della stampa cosiddetta a rischio libertà, forse non dice niente a Muroni, ma per noi, (che siamo vecchiotti e abbastanza smaliziati sulle cose italiche) è la diimostrazione che Pannella, certo abbaia sempre, ma qualche volta morde, certo non ha il potere di Burlusconi. Tuttavia se per dannata ipotesi Pannella fosse diventato presidente del consiglio, altro che escort e mazzette, sarebbe finito dritto dritto in galera (troppo ingenuo per farsi un lodo Alfano) per oltraggio alla magistratura, favoreggiamento del traffico di stupefacenti, attentato alle istituzioni, apologia di Fascismo (ha persino sdoganato il MSI!). Per concludere aspettiamo ancora da Muroni una spiegazione del perchè una critica se fatta dal presidente del consiglio alla TV è una minaccia alla libertà di stampa, mentre le critiche (si fa per dire!) che la TV di stato fa tramite Santoro a Berlusconi sono un omaggio alla democrazia.

Angelo Abis



Perchè Santoro e Berlusconi fanno due mestieri diversi.

Giampiero Muroni

p.s.: Non ho memoria di querele fatte da Pannella contro chi (secondo lui) ne interpretasse male le parole o le azioni. E dubito che sarò io a inaugurare la serie.



Leggendo il commento di Angelo Abis: oggi nessuno, un minimo saggio che sia, pensa che si stiano per chiudere d'imperio giornali e televisioni. Il problema è che non spetta al capo del governo dire come e quale deve essere l'informazione. Poi, che l'informazione sia faziosa e faccia piuttosto schifo, possiamo dircelo tutti, specialmente quelli che di televisioni e di giornali non ne abbiamo e non abbiamo nemmeno servi sciocchi che vanno in giro a riprendere calzini, come se le sciocchezze del padrone non bastassero da sole a metterlo nei pasticci.
Pannella? Pannella non è un potere dello Stato. Credo che se lo fosse, anziché parlare come Berlusconi, o, meglio ancora, come se stesso, avrebbe già fatto la separazione delle carriere dei magistrati. E forse qualcosa di più. Ma Marco, come si sa, al di là del partito, non ha gestito nemmeno un condominio!

Paolo Buzzanca


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