Il Tamburino Sardo


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giochi estivi

Rubrica bassa cucina

I giochi (politici) sotto l'ombrellone
(Azazello) per gentile concessione di www.ventirighe.it

D'estate – si sa – la politica acquista ritmi diversi: passata la frenesia primaverile, stabiliti i precari equilibri post elettorali, anche i più seri e compassati capicorrente possono dedicarsi a occupazioni più rilassanti, riposare la mente dal duro esercizio della scelta delle strategie e dai complessi disegni che li hanno impegnati per mesi e concedersi finalmente attimi di relax, sotto l'ombrellone, tra una fetta d'anguria e una partita a racchettoni.

E questo salutare calo di tensione attraversa entrambi gli schieramenti, senza distinzione tra chi ha vinto e chi ha perso perchè ogni guerriero ha diritto al suo riposo, ma le differenze tra destra e sinistra permangono al momento della scelta dei giochi che i partiti hanno privilegiato per ritemprarsi, quasi che le distinzioni che hanno sottolineato in campagna elettorale fossero davvero reali e segnassero uno spartiacque psicologico tra chi tiene per una parte o per l'altra.

Così, non stupisce che il PdL sardo privilegi il buon vecchio gioco del test estivo, con cui – un po' per celia e un po' no – i capi del centrodestra si interrogano su se stessi a cercare di capire chi siano, cosa pensino e cosa vogliano: lavoro quanto mai utile in vista delle battaglie che dovranno affrontare a casa loro passate le ferie.

Sì, sa un po' di giochino adolescenziale quello proposto da Comincioli ai deputati sardi del suo partito, ma vuoi mettere sapere davvero cosa pensano di se stessi i vertici del primo partito dell'Isola? Cosa pensano del Governatore e della sua Giunta, di tutta questa bella sceneggiatura di sorrisi e ammiccamenti che le ultime intercettazioni pubblicabili stanno donando al pubblico sardo e non solo? Cosa abbiano intenzione di fare nei prossimi anni di governo, per evitare di annoiarsi come pare si siano annoiati nel primo anno di vita della stagione di Cappellacci?

E' una bella iniziativa, nient'affatto stupida questa del test estivo del centrodestra. Magari da verificare al momento in cui dalle risposte si passerà alla definizione dei profili che ne discendono. Si potrebbe scoprire che una maggioranza di risposte soddisfatte dall'attuale gestione del partito corrisponde a quello di chi è appena tornato da una gita su Marte, o che chi invece si dichiari contento delle azioni intraprese dalla Giunta scopra di essere definito dal test come “faccendiere sardo”. E' un rischio, ma chissà le risate, in spiaggia, a riconoscersi nei profili finali e a individuare quelli degli altri: nonostante le sconfitte questi del centrodestra sanno sempre come divertirsi, bisogna ammetterlo.

Quelli della sinistra invece sono sempre un po' più seriosetti; anche in costume da bagno non dimenticano di portarsi sempre appresso qualche libro da esibire con la faccia pensosa di quelli che c'hanno a cuore le sorti del Paese anche il sabato mattina al Lazzaretto.

E' normale quindi che i vertici del Pd sardo abbiano diffuso tra tutti i dirigenti locali, fino a quelli di mezza tacca, una sorta di kit estivo autoprodotto da portarsi appresso durante le villeggiature o le gite fuori porta, e che si compone essenzialmente di una gran quantità di figurine da inserire in un tabellone in cui sono disegnati gli organigramma degli enti locali recentemente conquistati col voto.

Il gioco consiste nel riuscire ad inserire tutte le figurine (corrispondenti agli esponenti del Pd) nei rispettivi posti di potere evitando che le tensioni interne delle soluzioni possibili facciano saltare i tabelloni. Una roba da poco, direte voi, che si risolve in dieci minuti? La fate facile, perchè a considerare il peso di ciascuna figurina, il gioco delle correnti, le antipatie personali, la continuità amministrativa, i voti presi, il ruolo degli outsider, il peso delle alleanze, viene fuori un algoritmo da far impallidire quelli che nella serie televisiva Numb3rs permettono all'attore che impersona un matematico prestato alle indagini criminali di risolvere i casi più intricati.

Potete riconoscere i dirigenti del Pd in spiaggia dal viso corrucciato con cui si arrabattano a sistemare quelle figurine come nel più diabolico dei Sudoku, mentre i figli già in acqua li chiamano a giocare con loro, oppure se, nei bar all'aperto, si propongono l'un l'altro le soluzioni più ardite che si smontano a vicenda, mentre i loro beveroni con la cannuccia si scaldano ignorati sul bancone.

A Sassari poi, dove i tabelloni da riempire sono particolarmente complessi e le figurine più numerose che altrove, le ferie si stanno trasformando in un supplizio. Perchè, come non bastassero le correnti, ci si mettono di mezzo anche le liste “embedded”, le civiche di supporto, con le loro fisionomie poco chiare e i rapporti di forza inediti. Per loro, però, pare che la soluzione stia nell'antica pratica della loro “normalizzazione” mediante la sempre valida strategia del “boccone avvelenato”: glielo si lancia e si aspetta che chi lo afferra ci si strozzi. Magari tutto il resto del gioco fosse così semplice!

Insomma, se in questi giorni incontrate un dirigente Pd non salutatelo con un “Buone vacanze”: potrebbe prenderlo per uno sfottò e rimanerci male. Per lui, la vacanza inizierà a ferie finite, quando tornerà a casa e potrà rimettere quel kit maledetto in garage, insieme alle scatole del Risiko e di Scarabeo, a maledire chi gli avrà fatto fare per un'estate un gioco che non può risolversi.


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